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MONUMENTS MEN / Gli eroi dell’arte nella Seconda Guerra Mondiale / Andrea Concas / Arte Concas

MONUMENTS MEN

Gli eroi dell’arte nella Seconda Guerra Mondiale

E se vi dicessi che nella Seconda Guerra Mondiale c’era una squadra di esperti che si occupava di salvaguardare i tesori del mondo?

Loro erano i Monuments Men. 

Scopriamo che cosa fecero. 

La guerra si sa, porta distruzione, morte e tantissimi problemi. 

Questo riguarda anche il mondo dell’arte. 

La Seconda Guerra Mondiale fu davvero una tragedia, soprattutto per il mondo dell’arte, per le opere, quelle opere che sono state trafugate e portate via dai musei e dalle case dei collezionisti. 

Per fare questo 350 uomini prestarono servizio volontario dando vita all’MFAA, la Monuments Fine Art Archives. 

Provenivano da oltre tredici nazioni diverse, erano curatori, insegnanti, artisti, storici dell’arte, direttori di musei al servizio della cultura. 

Il tutto nacque il 23 giugno del 1943 in America grazie al Presidente Roosevelt, che diede vita alla “Commissione Americana per la Protezione e la Salvaguardia dei Monumenti Artistici e Storici in zone di Guerra”, successivamente ricordata come “Roberts Commission” in onore del  Presidente della commissione Owen J. Roberts, giudice della Corte Suprema. 

I Monuments Men lavorano continuamente per salvaguardare il patrimonio artistico e culturale, i musei e tutte le opere d’arte che erano in qualche modo messe a rischio durante la Seconda Guerra Mondiale. 

Salvaguardarono e in seguito restituirono oltre 5 milioni di opere trafugate da Hitler durante la guerra, tanto che dovettero rimanere in Europa per oltre sei anni ai fini di ricostruire lo storico e capire chi fossero i proprietari delle opere trafugate dai nazisti. 

Ma il loro lavoro andava ben oltre alla riconsegna mera di beni e al loro valore economico, perché bensì stavano contribuendo a ricostruire la storia dell’arte di un Paese, a ricostruire quelle connessioni che sono state distrutte irrimediabilmente, pensiamo alle chiese, pensiamo ai musei, pensiamo alle istituzioni che durante la guerra sono state abbattute dai bombardamenti o dalle incursioni dei nazisti, e lo fecero in grande stile organizzando mostre, concerti, incontri culturali. 

Questo per dare forza alla ripresa, alla ricostruzione di una nuova era, di nuove città supportate dall’arte e dalla cultura. 

Subito dopo molti di loro divennero curatori e direttori di importantissimi musei per la loro esperienza, la loro conoscenza applicata sul campo, questa volta letteralmente, presero parte alle più grandi commissioni e alla direzione di strutture come il Washington DC Museum, come il Metropolitan Museum, il Museum of Modern Art di New York, la National Gallery of Art di Washington DC, il Cleveland Museum of Art, il Museum of Art di Toledo, il Nelson-Atkins Museum di Kansas City e ancora tante altre strutture che hanno avuto l’onore di ricevere e collaborare con questi veri eroi di guerra. 

Proprio in questi giorni in Inghilterra tanno ripristinando una squadra di Monuments Men odierni, il cui scopo è il medesimo: quello di supportare le zone in guerra per ricreare i valori culturali e proteggere il loro patrimonio artistico. 

L’arte è la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro. 

Non permettiamo che essa venga distrutta e dimenticata dalle guerre. 

Guarda il video su YouTube:

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