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L’ARTISTA E’ PRIDE / ArteConcas / Andrea Concas

L’ARTISTA E’ PRIDE

ArteConcas

L’arte meglio di qualunque altro linguaggio è in grado di raccontare i cambiamenti, le evoluzioni, i sentimenti della nostra società.

Scopriamo quando l’arte supporta il Pride! 

I grandi artisti non mancano di utilizzare le proprie opere per comunicare o addirittura denunciare una battaglia che ancora oggi continua: il riconoscimento dell’amore per tutti e senza distinzioni.  Giugno è il mese del Pride, nelle città di tutto il mondo parate, eventi, commemorano le persone che hanno lottato per la libertà e la parità di diritti della comunità lgbt e ci ricordano che la lotta non è ancora finita.

Scopriamo quali artisti si sono distinti grazie alle loro opere.

Appartenenti alla comunità lgbt, lesbiche, gay bisessuali e transgender ma non solo, non sono mancati artisti che hanno lottato o continuano a lottare attraverso la propria arte per la libertà di amore ed espressione nella nostra società o per sensibilizzare l’opinione pubblica verso malattie che ancora oggi non sono sconfitte. 

Tra questi Keith Haring, tra i primi artisti a utilizzare la propria notorietà e a focalizzare l’attenzione del grande pubblico verso l’Aids, lui stesso sieropositivo poco prima di morire nel 1990 non solo fonda la Keith Haring Foundation con l’obiettivo di sostenere le organizzazioni che lottano contro questa malattia, ma rende le sue opere d’arte mezzo per far cadere il velo di omertà dell’opinione pubblica, così come una forma di resistenza personale contro il virus. 

Negli anni ‘80 anche la coppia di artisti inglesi Gilbert & George sono in grado attraverso le loro opere di garantire un impatto non indifferente sulla nostra società, documentando la paura della malattia che portava via sempre più amici, ma allo stesso tempo documentando la loro unione indissolubile tra vita e arte, rendendoli di fatto sculture viventi. 

Anche l’inglese David Hockney, l’artista vivente più caro del mondo finora, con una sua opera aggiudicata da Christie’s per oltre 90 milioni di dollari, ha iniziato la sua carriera negli anni ‘60 quando in Inghilterra l’omosessualità era un reato, decidendo di trasferirsi negli Stati Uniti e lì iniziare una celebrazione esplicita e libera dell’amore omosessuale esplorando la sessualità e l’identità nella California degli anni ‘70, attraverso la serie di opere intitolata “ Love Paintings” o ancora le fotografie dell’americana Catherine Opie, sono lavori che fanno perno sull’identità e sulla relazione e reazione con l’ambiente esterno e la società. In “Domestic” una delle sue serie più conosciute, ritrae  alcune coppie omosessuali nelle loro case, i momenti intimi e quotidiani.

O ancora di origini tedesche il fotografo Wolfgang Tillmans, ha conosciuto e documentato la gay scene londinese durante i primi anni ‘90. Molto attivo politicamente, una delle cause di cui più è stato paladino è la lotta alla discriminazione nei confronti della comunità omosessuale. Attraverso le sue immagini ha trasmesso ed elogiato la bellezza del corpo maschile. 

Cinque artisti che grazie alle loro opere sono in grado di portare alla riflessione su quanto si è fatto, ma soprattutto quanto ancora c’è da fare per portare amore nelle nostre società.

E tu, conoscevi questi artisti?

#Prideart #arteconcas #andreaconcas

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#ARTECONCAS / PODCAST

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