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COME SELEZIONARE LE GALLERIE D’ARTE / Gli errori che un artista non deve fare / ArteCONCAS

COME SELEZIONARE LE GALLERIE D’ARTE

Gli errori che un artista non deve fare…

Sei un artista e vuoi proporti a una galleria d’arte?

Fallo nel modo giusto!

Le gallerie d’arte oggi vengono sommerse da email di artisti o pseudo tali che richiedono di collaborare, esporre o ancora di iniziare un rapporto di vendita con la galleria stessa.

Queste richieste spesso lasciano il tempo che trovano, creando un gran problema per i galleristi, che si ritrovano a dover leggere, analizzare e a volte rispondere a numerose email imprecise e non puntuali.

Scopriamo quali sono gli errori da non commettere.

Uno dei momenti più critici da parte dell’artista è quello di scelta e individuazione della propria galleria che lo rappresenterà negli anni futuri o in alcuni territori o nazioni.

Questo ovviamente crea grande ansia e una difficoltà ad approcciarsi, purtroppo motivata anche dal fatto che molti galleristi non godano di buona fama o vengano visti come personaggi negativi interessati solo a lucrare sul proprio lavoro.

Partiamo da 3 semplici presupporti: il primo è che non ve l’ha ordinato il medico di parlare con un gallerista, di collaborare o di lavorare con lui; il secondo, se non vi piace qualcuno con cui lavorare, non ci lavorate, non vi proponete,  non contattateli; il terzo, informatevi prima di lamentarvi di ricevere alcune risposte.

Idealmente il ruolo del gallerista è fondamentale e importante perché accompagnerà l’artista nella sua crescita e nella divulgazione della sua arte, per questo è fondamentale ancor prima di intraprendere qualsiasi approccio con un gallerista capire se quel gallerista va bene per voi. Questo cosa significa: documentarsi, andare a vedere il sito, le mostre, gli artisti che rappresenta e fare quindi una vera e propria selezione.

Esatto, sei tu artista che devi fare la selezione del tuo gallerista, ancor prima di contattarlo, perché questo è fondamentale per capire con chi vogliamo lavorare e soprattutto se possiamo lavorare con lui, se abbiamo i requisiti per affrontare un percorso di crescita con una galleria. Tutti quanti vorremmo correre su una Ferrari, e magari fare il Gran Premio di Formula Uno di Montecarlo, tuttavia questo non è possibile. Allora bisogna prepararsi, partire dalle gare di go-kart ecc. ecc. a salire fin quando magari, oppure mai, arrivare finalmente sulla nostra monoposto.

Nell’arte come in tutti gli altri lavori è la stessa identica cosa. Di conseguenza è importante fare un’analisi puntuale della propria situazione artistica e professionale, per andare poi a selezionare con chi vogliamo,  dove e come operare. Per cui è importante anche presentarsi al meglio e quindi preparare tutta la documentazione di supporto, il portfolio, lo statement, il curriculum, il sito internet, i social network e tutto quello che possa aiutare a farsi un’idea precisa di voi e della vostra arte.

Dopo aver sistemato la nostra presentazione ed esserci assicurati che sia completa ed esauriente, senza essere né troppo lunga, ma nemmeno troppo breve, andiamo a selezionare quindi le gallerie per noi pertinenti.

Una volta fatto questo invieremo questa documentazione. Purtroppo oggi molti artisti pensano che basti inviare la propria pagina Facebook o il profilo Instagram, o ancora nemmeno un messaggio di accompagnamento.

Questa è maleducazione e non va sicuramente portata avanti, e non ci lamentiamo se poi le gallerie che ci rispondono sono quelle che ci chiedono dei soldi.

Dobbiamo pensare alla presentazione a una galleria o a un concorso al pari di un colloquio di lavoro e quindi, di conseguenza, come pensiamo di poter andare da qualcuno senza sapere quello che fa o come lo fa?

L’alta mole di email ricevute da un gallerista comporta naturali conseguenze a un impegno e a uno sforzo da parte della struttura e dello staff di analisi e di lettura.

Se noi gli rendiamo questo lavoro più difficile o meglio, più semplice per essere scartati, è ovviamente controproducente per noi. Di conseguenza cerchiamo di dare il giusto tempo e il giusto valore nell’email di presentazione, diciamo che cosa vogliamo, che cosa facciamo e perché vi stiamo contattando, degli allegati, quindi la predisposizione di contenuti esaurienti possibilmente raccolti in un unico allegato perché ricevere 10 email con 4 foto ciascuna perché non le avete convertite è un gran problema.

Oggi esistono numerosi software anche online e gratuiti che vi aiutano in questo. Raggruppate tutto in un unico documento perché sarà molto più semplice da parte di chi vi legge ricordare quello che fate e soprattutto arrivare fino alla fine, perché nell’altro caso rischiamo di vedere solo un documento e magari il quarto o il quinto che è quello più importante non lo vediamo perché ci siamo già stancati.

Siate brevi, non c’è bisogno di mandare tutta la documentazione, è un documento di prima conoscenza, ci saranno altre occasioni nelle quali sarà possibile approfondire oppure vi richiederanno un incontro o ancora un’integrazione di documentazione.

In caso di approccio durante un vernissage di una mostra o di un evento pubblico ospitato dalla galleria, quello è il momento peggiore: il gallerista e tutto il suo staff saranno impegnati a seguire un altro artista, e come voi non vorreste che nella medesima occasione lui si distraesse da voi, lo stesso farà lui e soprattutto la sua attenzione sarà rivolta ai suoi clienti e collezionisti, non è il momento per raccontare o dilungarsi in chiacchiere, può essere un’occasione per presentarsi e poi rimandare a un contatto via email.

Lo stesso vale per i giorni prima e i giorni a seguire di una mostra importante, perché lo staff sarà talmente concentrato che difficilmente potrà leggere email e dedicarvi del tempo.

In egual modo vale lo stesso quando andate nella sua galleria e vi fingete collezionisti con la scusa di approcciare alla tematica per poi arrivare biecamente a raccontare che siete un artista.

Ovviamente questa non è una bella cosa e tutti i galleristi e uno staff minimante navigato sanno bene dove volete andare a parare e il loro approccio per questo tentativo sarà sicuramente di chiusura e di non disponibilità all’ascolto.

Se proprio non resistete e volete andare a vedere una galleria senza appuntamento abbiate almeno la decenza di informarvi sulla galleria, su chi è il gallerista, quale è il suo staff e se nel sito della galleria sono esplicate le modalità di adesione o di proposta di artisti nuovi, perché se non lo fate rischiate comunque di intaccare la vostra visibilità: come si può pretendere di essere ascoltati se poi voi siete i primi a non leggere e non ascoltare? 

Molte di queste gallerie normano nel loro sito le modalità di richiesta di curriculum e anche di selezione degli artisti, il minimo che possiate fare è studiare e rispettare le condizioni che vi pongono, non fosse altro perché siete voi a proporvi. In caso contrario  allora farete quello che vorrete.

Al pari di come qualcuno viene a disturbarvi mentre voi create e non potete dedicargli del tempo, anche il gallerista e lo staff se non avete preso un appuntamento, non potete pretendere che affrontino la vostra presentazione quando e come volete voi.

Inoltre è impensabile ricevere o meglio, diffidate da chi vi offre un’analisi del vostro lavoro su 5 minuti e dopo solo un primo incontro. L’arte ha bisogno di studio e meritate che qualcuno studi la vostra arte, il vostro percorso e le vostre opere e di conseguenza dia il giusto valore per un’analisi concreta ed efficace, per un possibile inserimento o collaborazione.

Voi dovete fare lo stesso.

E tu, sei pronto a contattare le gallerie?

Guarda il video su YouTube:

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