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H&M VS REVOK / Arte, Moda, Marketing e Diritto, quali limiti? / ArteConcas / Andrea Concas

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H&M VS REVOK…

La moda colpisce ancora..

La moda colpisce ancora. Il caso di H&M e REVOK.

Questa volta non si parla di ispirazione tra arte e moda, bensì dell’utilizzo non autorizzato di un’immagine, o meglio, di un’opera di un noto street artist realizzato illegalmente a Williamsburg a New York.

H&M è una famosissima multinazionale dedicata alla moda accessibile, fattura oltre 200 miliardi ed è presente in tutto il mondo. E’ saltata alla cronaca svariate volte negli ultimi anni, in ultima la campagna “The coolest monkey in the jungle”, in cui mostrava un bambino di colore rappresentante questa maglietta. Tale campagna è stata criticata da tantissimi, fino al punto che l’azienda ha dovuto ritirare dal commercio la felpa e interrompere immediatamente la campagna promozionale, offrendo le sue scuse a tutta la comunità. In questo caso invece, il problema è ben diverso e ben più complesso, se vogliamo, e tratta delle problematiche che riguardano la legge, il diritto e la street art.

L’ultima campagna è stata realizzata nei pressi di New York, a Williamsburg, ed è stata filmata e fotografata utilizzando come sfondo un graffito di un artista americano. REVOK è uno street artist, e come tale opera anche illegalmente, dipingendo le pareti di mezzo mondo. La sua arte è caratterizzata da una pulizia di linee perpendicolari e spesso parallele, riconoscibili e forti nel suo messaggio artistico. Per questo motivo H&M ha trovato un ottimo sfondo, in linea con la sua collezione. L’immagine è poi stata declinata su tutte le campagne di promozione dell’azienda e in tutto il mondo.

REVOK, all’anagrafe Jason Williams, è già stato protagonista di un caso simile: qualche anno fa era stato il brand Cavalli a utilizzare una sua immagine per la campagna. Aveva avviato una causa legale, vinta, o meglio, patteggiata tra le parti, per il ritiro e per il riconoscimento dei diritti della sua immagine. Il passo è stato breve: Williams ha denunciato H&M intimando la rimozione dell’intera campagna, in quanto è stata utilizzata una sua immagine senza riconoscerne i diritti d’autore e quindi copyright, o di eventuali diritti patrimoniali. La risposta di H&M è stata dura e diretta, citando l’insussistenza della causa stessa, in quanto l’opera è stata realizzata illegalmente, di conseguenza la legge non può difendere un delinquente e quindi non esistono i presupposti per il riconoscimento dei diritti di utilizzo o economici. Rientra nei casi extragiudiziali, dove un giudice si deve esprimere sul singolo caso. Per noi è molto interessante capire quindi i limiti tra arte, diritto e marketing, ma soprattutto la libertà di espressione. Questa campagna ha creato grande solidarietà da parte degli artisti, soprattutto gli street artist, uno su tutti Kaws, il quale ha pubblicato una stories su instagram proprio sul tema, rappresentando una lapide e la data di morte della stessa H&M, ricevendo migliaia di like e condivisioni e la solidarietà di tutta la comunità. Questa grande protesta nei confronti di H&M va a toccare i limiti della libertà artistica e soprattutto la tutela della professione di artista. Questo ha portato l’azienda a ritirare immediatamente ogni azione di difesa contro REVOK e a trovare una soluzione extragiudiziale con l’artista, scusandosi, per l’ennesima volta, pubblicamente per come è stata affrontata la questione.

Anche questa volta arte e moda si ritrovano vicini, però in questo caso non sono stati riconosciuti i diritti di un valore artistico. H&M ha realizzato questa campagna interamente senza autorizzazione scritta da parte dell’artista. La morale della favola è che anche gli artisti, al pari delle grandi aziende, hanno i loro diritti, e come tali devono essere protetti affinché possano continuare nella diffusione della loro arte, che tanto ci piace. 

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#ARTECONCAS / PODCAST

IL CERTIFICATO DI AUTENTICITÀ / Il passaporto dell’opera d’arte / Andrea Concas / ArteConcas

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Il certificato di autenticità di un’opera d’arte è come il suo passaporto, scopriamo perché è così importante per un collezionista averlo.

Per creare la propria collezione d’arte è fondamentale avere un corredo di documenti a supporto e documentare ogni singola fase della propria opera d’arte. Il certificato di autenticità è il primo documento, quello più importante da possedere.

L’autentica è il vero passaporto dell’opera d’arte e al suo interno deve contenere una serie di informazioni dettagliate, tra cui: immagine dell’opera, titolo dell’opera, nome dell’artista e anno di realizzazione, per poi scendere nel dettaglio delle specifiche tecniche: i materiali con cui è stato realizzato, le misure, il peso, se si tratta di un video, o ancora la tipologia dell’opera: se è unica o se è una serie limitata.

Ed infine, la firma autografa da parte dell’artista, se vivente, altrimenti quella della fondazione o archivio, o ancora da parte della galleria in caso di certificato di attribuzione.

In caso di artista vivente è più semplice richiedere il certificato di autenticità, che viene rilasciato o dal gallerista o dall’artista stesso nel momento della vendita. 

In caso di artisti non viventi le cose si complicano. Bisogna allora effettuare alcuni passaggi in più, affinché si possa dimostrare da un lato la lecita provenienza, e quindi porre in evidenza tutti i passaggi derivati dall’acquisto o dall’acquisizione dell’opera, siano esse fatture o dimostrazioni del percorso che l’opera ha fatto fino alle vostre mani. Una volta risolto questo aspetto, possiamo andare a richiedere l’autentica da parte di un archivio o di una fondazione il cui scopo è quello di garantire l’autenticità e il proseguo dell’attività dell’artista post mortem.

In questo caso mediamente dovrete mandare l’opera, pagare una fee fissa e saprete se la vostra opera è originale e avrà magari il diritto di apparire nel catalogo ragionato. Dobbiamo sempre ricordarci che più informazioni noi abbiamo sull’opera, maggiore sarà il suo valore e maggiori saranno le possibilità di immetterla in un mercato laddove lo desiderassimo. Scopriamo quindi quali sono i tre rischi maggiori in cui potete incorrere se non possedete un certificato di autenticità della vostra opera.

Il primo è nessuna richiesta di prestito: nessun museo, curatore o istituzione vorrà avere a che fare con un’opera che non abbia un corredo coevo, coerente e soprattutto cristallino, in quanto il rischio di danno d’immagine sarebbe troppo alto per l’esposizione della stessa opera. Recenti sono i casi anche italiani, citiamo Modigliani, nei quali il dramma è già accaduto. Il secondo punto riguarda il rischio di svalutazione del valore economico ed artistico dell’opera stessa: se non possiamo dimostrare al 100% che quell’opera è originale, è difficile che questa possa valere quello che noi pretendiamo. Il terzo e ultimo punto è la vendita successiva. Stesso ragionamento di prima: come possiamo chiedere a qualcun altro di riconoscere un valore se non possiamo dimostrarlo? Diffidate quindi da chi vi offre l’affare, o chi, ancora, vi garantisce la certificazione futura. Se i documenti ci sono, devono essere chiari e cristallini da subito, altrimenti è un rischio.

E tu, sei sicuro di volere correre questo rischio?  

#arteconcas #andreaconcas #huaweimobile #artandtech

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I 3 PRINCIPALI CONTRATTI TRA ARTISTA E GALLERIA / Se la fiducia non basta / Andrea Concas / ArteConcas

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I 3 PRINCIPALI CONTRATTI TRA ARTISTA E GALLERIA Quando la fiducia non basta…

In Italia ancora pochi artisti firmano contratti con le gallerie, affidandosi a un rapporto di reciproca fiducia, ma i rischi per entrambi sono dietro l’angolo.

STREET ART E DIRITTO / Nuovi confini legali per l’arte urbana / ArteConcas / Andrea Concas

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STREET ART E DIRITTO

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Ti sei ritrovato il muro di casa o dell’ufficio dipinto da uno Street Artist? Sarai sicuramente furioso, ma sei sicuro invece di non avere un tesoro?

STREET ART, ARTE O VANDALISMO? Il caso BLU, Banksy e Manu Invisible/ Andrea Concas / ArteCONCAS

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STREET ART, ARTE O VANDALISMO?

Il limite tra arte e vandalismo è molto sottile e tanto discusso oggi, Scopriamo il caso dei grandi street artist Banksy, BLU e Manu Invisible…

L’ARTE E’ DAVVERO ACCESSIBILE A TUTTI? / Scopri i segreti del mondo dell’arte oggi / ArteCONCAS / Andrea Concas

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ARTE E’ DAVVERO ACCESSIBILE A TUTTI?

Scopri i segreti del mondo dell’arte oggi…

Ma quando l’arte è diventata veramente accessibile? 

Oggi l’arte è accessibile a tutti ed è facile reperire le informazioni. Non voglio parlare degli aspetti economici, ma voglio parlare di come sia facile avere informazioni relative al mondo dell’arte, di come sia facile andare in internet, guardare la televisione o ancora un documentario, ascoltare la radio o leggere una rivista che parli di arte o che parli degli eventi. Tutte queste informazioni le diamo oggi per scontate ma non è sempre stato così, assolutamente.

L’arte era per pochi, per una cerchia ristretta di intellettuali e di eletti, e quindi non tutti potevano accedere a queste informazioni. L’accessibilità dell’arte nasce dalla possibilità di reperire informazioni in maniera facile e veloce.

Prima, per avere informazioni su un artista o su un’opera d’arte e anche sulla sua valutazione, dovevi essere abbastanza ricco, perché dovevi poterti permettere i cosiddetti “almanacchi”, questi documenti, questi libroni nei quali venivano annotati tutti i passaggi in asta, le vendite di un’opera d’arte e il percorso che faceva l’artista. Questo poneva ovviamente il gallerista e il venditore d’arte o il mercante d’arte in una posizione privilegiata, perché era lui il portatore di informazioni e di interesse: gli acquirenti dei galleristi e dei mercanti andavano da loro ovviamente per avere tutte le informazioni, per capire cosa succedeva. Questo era un gran potere per il gallerista, il quale poteva raccontare il bello, i brutto e il cattivo tempo, ivi compreso dare informazioni non prettamente vere. Però era lui l’esperto ed era da lui che dovevamo andare.

Poi è arrivata la televisione, e con la televisione sono arrivati i vari Telemarket e tutte le trasmissioni che vendevano opere d’arte. Tutti gli appassionati d’arte sono riusciti ad avere in un unico istante una mole di informazioni che prima erano esclusive e riservate a chi frequentava le gallerie. Ti ritrovi a casa a sapere quanto costa un quadro e ti viene raccontato in maniera diretta e senza filtri, e soprattutto, tu non sei giudicato da nessuno: chiunque poteva acquistare quell’opera, senza avere il problema di essere giudicato per la sua conoscenza o meno del mondo dell’arte. Questa è stata una delle più grandi trasformazioni del mercato, la seconda è arrivata con Internet.

Addirittura qua sei tu che decidi quali informazioni vuoi vedere su chi, come e quando, in qualsiasi momento e in qualsiasi natura. Il mercato è diventato veramente globale perché i collezionisti possono sapere e conoscere, possono studiare i propri artisti, possono vedere quanto vale l’opera e dove è stata venduta, a chi e come. Hai una grande opportunità che altri in passato non hanno potuto avere. Questo rende l’arte veramente accessibile. 

Accedi anche tu al mondo dell’arte. Cosa aspetti, documentati, informati e goditi l’arte. 

IL MONDO DELL’ARTE CHE NESSUNO TI HA MAI RACCONTATO / Andrea Concas / ArteCONCAS

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IL MONDO DELL’ARTE CHE NESSUNO TI HA MAI RACCONTATO

Sono il “primo sostenitore” dell’arte e degli artisti, fondatore della startup dell’arte Art Backers e di Art Rights, l’unico “passaporto” per le opere d’arte basato su tecnologia Blockchain, a tutela di artisti, gallerie, musei e collezionisti.

L’ATELIER DELL’ARTISTA / Scopri I segreti per uno Studio Visit di successo / ArteCONCAS / Andrea Concas

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6 L'ATELIER DELL'ARTISTA ArteCONCAS / Andrea Concas
6 L'ATELIER DELL'ARTISTA ArteConcas

L’ATELIER DELL’ARTISTA

Scopri I segreti per uno Studio Visit di successo…

Il momento dello Studio Visit rappresenta per gli artisti l’occasione per raccontare la propria ricerca artistica all’interno del proprio atelier. Bisogna fare attenzione a non commettere alcuni errori e rischiare di perdere interessanti opportunità…