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Perché scegliere il liceo artistico: scopri gli sbocchi professionali dopo le superiori

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Perché scegliere il liceo artistico: scopri gli sbocchi professionali dopo le superiori
Perché scegliere il liceo artistico: scopri gli sbocchi professionali dopo le superiori

La scelta del percorso di studi superiori è un momento cruciale nella vita di ogni studente.

Tra le molteplici opzioni disponibili, il liceo artistico rappresenta una scelta stimolante e creativa, che può aprire le porte a una vasta gamma di opportunità professionali dopo gli studi.
Ma quali sono i vantaggi di questa scelta e quali sbocchi professionali offre?
Scopriamolo insieme.

Il liceo artistico: un percorso di studi creativo e stimolante

Il liceo artistico è un percorso di studi che si concentra sull’arte in tutte le sue forme, dalla pittura alla scultura, dal design alla fotografia. Questo tipo di liceo offre un’educazione completa e multidisciplinare, che include anche materie come la storia dell’arte, la filosofia e le lingue straniere.

Secondo un rapporto del Ministero dell’Istruzione, gli studenti che scelgono il liceo artistico sono spesso attratti dalla possibilità di esprimere la propria creatività e di sviluppare competenze tecniche e artistiche specifiche. Inoltre, questo percorso di studi può essere un trampolino di lancio per una carriera nel mondo dell’arte, del design o della moda.

Sbocchi professionali dopo il liceo artistico

Ma quali sono gli sbocchi professionali per chi sceglie il liceo artistico? Ecco alcuni esempi:

  • Artista: pittore, scultore, fotografo, illustratore, grafico, designer di moda, designer di interni, ecc.
  • Professionista nel campo dell’arte: curatore d’arte, critico d’arte, restauratore, ecc.
  • Insegnante d’arte: in scuole di ogni ordine e grado, in accademie d’arte, in corsi privati, ecc.
  • Professionista nel campo della comunicazione visiva: grafico pubblicitario, art director, web designer, ecc.

Secondo un studio dell’ISTAT, il 60% degli studenti che hanno frequentato un liceo artistico lavora in un settore correlato alla propria formazione, rispetto al 40% degli studenti provenienti da altri tipi di liceo.

Il liceo artistico come trampolino di lancio per l’università

Il liceo artistico può essere anche un ottimo trampolino di lancio per l’università. Infatti, molti studenti che hanno frequentato un liceo artistico scelgono poi di proseguire i propri studi in università o accademie d’arte. Tra le facoltà più popolari ci sono Architettura, Design, Belle Arti, Scienze della Comunicazione e Storia dell’Arte.

Secondo un rapporto del CENSIS, gli studenti provenienti dal liceo artistico hanno un tasso di successo universitario superiore alla media, grazie alle competenze tecniche e creative acquisite durante il liceo.

Conclusioni

In conclusione, scegliere il liceo artistico può essere una scelta vincente per chi desidera intraprendere una carriera nel mondo dell’arte, del design o della moda. Questo percorso di studi offre una formazione completa e stimolante, che permette di sviluppare competenze tecniche e creative molto richieste nel mondo del lavoro. Inoltre, il liceo artistico può essere un ottimo trampolino di lancio per l’università, con un tasso di successo universitario superiore alla media.

Se sei un giovane studente alla ricerca del tuo percorso di studi, non sottovalutare il liceo artistico: potrebbe essere la scelta giusta per te!

5 street artist italiani da tenere d’occhio

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5 street artist italiani da tenere d'occhio
5 street artist italiani da tenere d'occhio

La street art è un fenomeno artistico che ha preso piede in tutto il mondo, trasformando le strade delle città in vere e proprie gallerie d’arte a cielo aperto.

In Italia, la street art ha trovato terreno fertile, dando vita a un movimento artistico ricco e variegato.
In questo articolo, esploreremo il lavoro di cinque street artist italiani che stanno lasciando un segno indelebile nel panorama artistico contemporaneo.

1. Blu

Blu è uno dei nomi più noti nel panorama della street art italiana. Originario di Bologna, l’artista è noto per le sue opere di grandi dimensioni che affrontano temi sociali e politici. Le sue opere possono essere ammirate in molte città italiane, come Roma, Milano e Bologna, ma anche in molte altre città del mondo. Qui potete trovare ulteriori informazioni sul suo lavoro.

2. Alice Pasquini

Conosciuta anche come Alice, Alice Pasquini è una street artist romana che ha portato la sua arte in oltre 200 città in tutto il mondo. Le sue opere, caratterizzate da un forte impatto emotivo, ritraggono spesso donne forti e indipendenti. Alice è anche una delle poche donne nel panorama della street art italiana, rendendo il suo lavoro ancora più significativo. Qui potete trovare ulteriori informazioni sul suo lavoro.

3. Peeta

Peeta, al secolo Manuel Di Rita, è un artista veneto noto per le sue opere tridimensionali. Utilizzando una tecnica di pittura che crea un effetto di profondità, Peeta trasforma le pareti delle città in opere d’arte che sembrano uscire dalla superficie. Le sue opere possono essere ammirate in molte città italiane e internazionali. Qui potete trovare ulteriori informazioni sul suo lavoro.

4. Millo

Francesco Camillo Giorgino, noto come Millo, è un artista pugliese che ha conquistato il mondo con le sue opere di grandi dimensioni. Caratterizzate da un tratto semplice e pulito, le opere di Millo ritraggono spesso scene di vita quotidiana, immerse in un contesto urbano. Le sue opere possono essere ammirate in molte città italiane e internazionali. Qui potete trovare ulteriori informazioni sul suo lavoro.

5. Manu Invisible

Manu Invisible è un artista di strada che ha iniziato la sua carriera in Sardegna all’inizio del XXI secolo, per poi trasferirsi a Milano. Ha prodotto opere significative a livello internazionale, mantenendo le sue radici nel graffiti e utilizzando in modo distintivo parole simboliche in contesti urbani degradati. L’artista è sempre vestito di nero e si distingue per la sua lucida maschera nera.

Conclusione

La street art italiana è un fenomeno artistico in continua evoluzione, che vede la partecipazione di artisti di grande talento. Blu, Alice Pasquini, Peeta, Millo e Maupal sono solo alcuni dei nomi da tenere d’occhio. Con le loro opere, questi artisti stanno trasformando le strade delle città in vere e proprie gallerie d’arte a cielo aperto, regalando a passanti e abitanti un’esperienza artistica unica e coinvolgente.

Chi Georges Braque ? Scopri l’artista padre del cubismo

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Chi Georges Braque ? Scopri l'artista padre del cubismo, le sue opere, dove sono esposte e quanto valgono
Chi Georges Braque ? Scopri l'artista padre del cubismo, le sue opere, dove sono esposte e quanto valgono

Georges Braque è un nome che risuona con grande rispetto nel mondo dell’arte.

Nato in Francia nel 1882, Braque è noto per essere uno dei padri fondatori del movimento cubista, insieme a Pablo Picasso. La sua influenza ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia dell’arte del XX secolo. Ma chi era veramente Georges Braque? Scopriamo di più su questo artista rivoluzionario, le sue opere, dove sono esposte e quanto valgono.

La vita e la carriera di Georges Braque

Braque nacque in una famiglia di artigiani. Suo padre e suo nonno erano entrambi pittori decorativi, il che gli diede un primo assaggio dell’arte. Dopo aver studiato alla scuola di Belle Arti di Le Havre, Braque si trasferì a Parigi, dove la sua carriera artistica prese veramente il volo.

La sua prima fase artistica fu influenzata dal movimento Fauvista, ma fu la sua amicizia con Picasso a portarlo verso il cubismo. Insieme, svilupparono un nuovo modo di vedere e rappresentare il mondo, rompendo con le convenzioni tradizionali della prospettiva e del realismo.

Il Cubismo di Braque

Il cubismo, come suggerisce il nome, si basa sull’uso di forme geometriche per rappresentare la realtà. Questo stile si distingue per la sua capacità di mostrare un oggetto da molteplici punti di vista contemporaneamente. Tra le opere più famose di Braque in questo stile ci sono “La chitarra” (1912) e “Il tavolo nero” (1910).

Il cubismo di Braque si divide in due fasi: il cubismo analitico e il cubismo sintetico. Il primo è caratterizzato da una palette di colori limitata e da forme geometriche frammentate, mentre il secondo introduce colori più vivaci e forme più semplificate.

Le opere di Braque: dove sono esposte e quanto valgono

Le opere di Braque sono esposte in alcuni dei più prestigiosi musei del mondo. Ad esempio, “La chitarra” è esposta al Museum of Modern Art di New York, mentre “Il tavolo nero” si trova al Centre Pompidou di Parigi.

Quanto alla loro valutazione, le opere di Braque possono raggiungere cifre stratosferiche. Nel 2018, la sua opera “La Treille” è stata venduta all’asta da Christie’s per oltre 10 milioni di dollari.

Conclusione: l’eredità di Georges Braque

Georges Braque non è solo uno dei padri del cubismo, ma un artista che ha rivoluzionato il modo in cui vediamo il mondo. La sua eredità continua a influenzare gli artisti contemporanei e le sue opere sono apprezzate da collezionisti e amanti dell’arte in tutto il mondo.

Sebbene le sue opere possano raggiungere cifre astronomiche, il vero valore di Braque risiede nel suo contributo alla storia dell’arte. Come ha detto una volta l’artista stesso: “L’arte è fatta per disturbare, la scienza rassicura”.
E Braque, senza dubbio, ha disturbato e sfidato le nostre percezioni, lasciando un segno indelebile nell’arte del XX secolo.

Chi era Rufino Tamayo? Scopri la vita, le opere e le quotazioni dell’artista

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La carriera artistica di Tamayo è stata caratterizzata da un costante esperimento con diverse tecniche e stili. Le sue opere sono note per la loro ricca palette di colori e per l'uso di simboli e immagini tratti dalla cultura precolombiana. Tra le sue opere più famose, troviamo "Mujer de las Sandias"
La carriera artistica di Tamayo è stata caratterizzata da un costante esperimento con diverse tecniche e stili. Le sue opere sono note per la loro ricca palette di colori e per l'uso di simboli e immagini tratti dalla cultura precolombiana. Tra le sue opere più famose, troviamo "Mujer de las Sandias"

Chi era Rufino Tamayo? Scopri la vita, le opere e le quotazioni dell’artista

Considerato uno dei più grandi artisti messicani del XX secolo, Rufino Tamayo ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte. La sua opera, che spazia dalla pittura alla scultura, è caratterizzata da un linguaggio visivo unico che fonde elementi della tradizione precolombiana con le tendenze artistiche moderne.
Ma chi era veramente Rufino Tamayo?
Scopriamo insieme la sua vita, le sue opere e le quotazioni dell’artista.

La vita di Rufino Tamayo

Nato nel 1899 a Oaxaca, in Messico, Rufino Tamayo ha mostrato un interesse per l’arte fin dalla giovane età. Dopo la morte dei genitori, si trasferì a Città del Messico, dove iniziò a studiare arte presso la Academia de Bellas Artes. Tuttavia, insoddisfatto dell’approccio accademico tradizionale, decise di proseguire i suoi studi in modo autonomo.

Le opere di Rufino Tamayo

La carriera artistica di Tamayo è stata caratterizzata da un costante esperimento con diverse tecniche e stili. Le sue opere sono note per la loro ricca palette di colori e per l’uso di simboli e immagini tratti dalla cultura precolombiana. Tra le sue opere più famose, troviamo “Mujer de las Sandias” e “Hombre en llamas”.

  • “Mujer de las Sandias”: Questo dipinto, realizzato nel 1953, raffigura una donna che regge un cocomero. L’opera è un esempio del modo in cui Tamayo combinava elementi della cultura messicana con tecniche artistiche moderne.
  • “Hombre en llamas”: Quest’opera, realizzata nel 1970, è considerata uno dei capolavori di Tamayo. Il dipinto raffigura un uomo in fiamme, un’immagine potente che simboleggia la lotta e la resistenza.

Le quotazioni di Rufino Tamayo

Le opere di Rufino Tamayo sono molto ricercate dai collezionisti d’arte e raggiungono spesso cifre elevate nelle aste. Secondo Artprice, il prezzo record per un’opera di Tamayo è di 7,2 milioni di dollari, raggiunto nel 2008 per il suo dipinto “Trova de Sandias”.

Il contributo di Rufino Tamayo all’arte

Il contributo di Tamayo all’arte va oltre le sue opere. Nel 1974, lui e sua moglie Olga hanno fondato il Museo Rufino Tamayo a Città del Messico, che ospita una vasta collezione di arte contemporanea internazionale. Tamayo ha anche donato una grande quantità di opere al museo, rendendolo un punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea.

Conclusione

Rufino Tamayo è stato un artista di grande talento e visione. La sua opera, che fonde elementi della cultura precolombiana con le tendenze artistiche moderne, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte. Le sue opere continuano a essere molto ricercate dai collezionisti d’arte, e il suo contributo all’arte continua a essere celebrato attraverso il Museo Rufino Tamayo a Città del Messico.

5 Professioni d’arte per neo-laureati che vogliono lavorare nel mondo dell’arte

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5 Professioni d'arte per neo-laureati che vogliono lavorare nel mondo dell'arte
5 Professioni d'arte per neo-laureati che vogliono lavorare nel mondo dell'arte

Il mondo dell’arte è un universo affascinante e variegato, che offre molteplici opportunità di carriera per i neo-laureati.

Se sei appassionato di arte e desideri trasformare questa passione in una professione, ecco cinque percorsi di carriera che potrebbero interessarti. Questi ruoli richiedono una combinazione di competenze artistiche, conoscenze storiche e capacità di gestione, e possono offrire l’opportunità di lavorare in un ambiente stimolante e creativo vicino a bellissime opere d’arte.

1. Curatore d’arte

Il curatore d’arte è una figura professionale che si occupa di organizzare mostre artistiche, selezionando le opere da esporre e curando l’allestimento degli spazi espositivi. Questo ruolo richiede una profonda conoscenza dell’arte e della sua storia, oltre a competenze organizzative e di gestione. Un esempio di successo in questo campo è quello di Francesco Bonami, curatore italiano noto a livello internazionale, che ha curato la Biennale di Venezia nel 2003 e numerose mostre in prestigiosi musei come il Museum of Modern Art di New York.

2. Restauratore d’arte

Il restauratore d’arte è un professionista che si occupa di conservare e restaurare opere d’arte di vario tipo, dal dipinto alla scultura, dal manufatto antico all’installazione contemporanea. Questa professione richiede una formazione specifica e una grande manualità, oltre a una profonda conoscenza dei materiali e delle tecniche artistiche. Un esempio di eccellenza nel campo del restauro è il Opificio delle Pietre Dure di Firenze, istituto di fama mondiale specializzato nel restauro delle opere d’arte.

3. Critico d’arte

Il critico d’arte è un professionista che si occupa di analizzare e valutare le opere d’arte, contribuendo al dibattito culturale e alla formazione del gusto estetico. Questo ruolo richiede una solida formazione culturale, un’ottima capacità di espressione scritta e orale e un’acuta sensibilità artistica. Un esempio di critico d’arte di grande rilievo è Vittorio Sgarbi, noto per le sue analisi pungenti e le sue provocazioni.

4. Gallerista

Il gallerista è un imprenditore che gestisce una galleria d’arte, un luogo dove vengono esposte e vendute opere d’arte. Questa professione richiede competenze commerciali e di marketing, oltre a una buona conoscenza del mercato dell’arte. Un esempio di successo in questo campo è quello di Larry Gagosian, fondatore della Gagosian Gallery, una delle gallerie d’arte più influenti al mondo.

5. Artista

Infine, ma non per importanza, l’artista è colui che crea le opere d’arte. Questa professione richiede talento, creatività, passione e dedizione, oltre a una solida formazione artistica. Un esempio di artista contemporaneo di grande successo è Maurizio Cattelan, noto per le sue opere provocatorie e ironiche.

Conclusione

Queste sono solo alcune delle professioni d’arte che un neo-laureato può intraprendere. Ogni percorso ha le sue sfide e le sue ricompense, ma tutti offrono l’opportunità di lavorare in un settore affascinante e stimolante. Se sei appassionato di arte, non esitare a seguire la tua passione e a trasformarla in una professione.
Come ha detto l’artista Pablo Picasso:
“Ogni bambino è un artista. Il problema è rimanere un artista una volta che si cresce”.

Cosa si intende per cubismo? Chi sono gli artisti di riferimento, le opere, e chi ha dato vita a questo movimento artistico

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Il Cubismo ha avuto due principali esponenti: Pablo Picasso e Georges Braque. Entrambi gli artisti hanno sviluppato questo stile in modo indipendente, ma condividendo le stesse idee e influenze. rqppresenta i due artisti a lavoro nei loro studi a parigi
Il Cubismo ha avuto due principali esponenti: Pablo Picasso e Georges Braque. Entrambi gli artisti hanno sviluppato questo stile in modo indipendente, ma condividendo le stesse idee e influenze. rqppresenta i due artisti a lavoro nei loro studi a parigi

Il Cubismo è un movimento artistico nato all’inizio del XX secolo, che ha rivoluzionato il modo di concepire l’arte e la pittura.

Questo stile si distingue per la rappresentazione di forme geometriche e la rottura con la prospettiva tradizionale.
Il termine “Cubismo” deriva dal tentativo degli artisti di rappresentare gli oggetti da molteplici punti di vista, come se fossero composti da cubi o altre forme geometriche.

Gli artisti di riferimento del Cubismo

Il Cubismo ha avuto due principali esponenti: Pablo Picasso e Georges Braque. Entrambi gli artisti hanno sviluppato questo stile in modo indipendente, ma condividendo le stesse idee e influenze. Altri artisti importanti che hanno contribuito allo sviluppo del Cubismo includono Juan Gris, Fernand Léger e Robert Delaunay.

Pablo Picasso

Picasso è considerato uno dei più grandi artisti del XX secolo e uno dei padri di questa corrente artistica. La sua opera “Les Demoiselles d’Avignon” (1907) è spesso citata come il primo esempio di pittura cubista. In questo dipinto, Picasso rompe con la prospettiva tradizionale e rappresenta le figure in modo geometrico e frammentato.

Georges Braque

Braque, un pittore francese, è noto per aver sviluppato il Cubismo insieme a Picasso. La sua opera “Houses at L’Estaque” (1908) è un esempio di come Braque abbia utilizzato forme geometriche e una prospettiva multipla per rappresentare la realtà.

Le opere chiave del Cubismo

Oltre a “Les Demoiselles d’Avignon” di Picasso e “Houses at L’Estaque” di Braque, ci sono molte altre opere che rappresentano il Cubismo. Alcuni esempi includono “The Portuguese” (1911) di Braque, “Ma Jolie” (1911-1912) di Picasso, e “The Bottle of Pernod” (1912) di Juan Gris.

La nascita del Cubismo

Questo movimento artistico è nato a Parigi all’inizio del XX secolo, in un periodo di grande fermento artistico e culturale. Picasso e Braque, influenzati dalle opere di Paul Cézanne e dalle sculture africane, hanno iniziato a sperimentare nuove tecniche e prospettive. Il risultato è stato un nuovo stile artistico che ha rotto con le convenzioni tradizionali e ha aperto la strada a molte delle correnti artistiche del XX secolo.

Conclusione

Il Cubismo è stato un movimento artistico rivoluzionario che ha cambiato il modo in cui vediamo l’arte. Gli artisti cubisti, con la loro rappresentazione geometrica e multipla della realtà, hanno sfidato le convenzioni tradizionali e hanno aperto la strada a nuove forme di espressione artistica. Oggi, le opere di Picasso, Braque e altri artisti cubisti sono considerate tra le più importanti e influenti del XX secolo.

Per approfondire l’argomento, si consiglia la lettura di “Cubism” sul sito della Tate Modern, “Cubism” sul sito del Museum of Modern Art e “Cubism” sul sito del Guggenheim Museum.

Chi era Marcel Duchamp? Scopri l’artista, le sue opere, dove sono esposte e quanto valgono

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"La fontana": Questa scultura del 1917, composta da un orinatoio a parete di porcellana economico. l'orinatoio è staccato dalal parate e appoggiateo orizzontalmente su un piedistallo bianco museale. l'orinatorio ha una firma a penanrello sul lato R.Mutt 1917
"La fontana": Questa scultura del 1917, composta da un orinatoio a parete di porcellana economico. l'orinatoio è staccato dalal parate e appoggiateo orizzontalmente su un piedistallo bianco museale. l'orinatorio ha una firma a penanrello sul lato R.Mutt 1917

Marcel Duchamp (1887-1968) è stato un artista francese che ha rivoluzionato il mondo dell’arte nel XX secolo.

Conosciuto per le sue opere provocatorie e non convenzionali, Marcel Duchamp è considerato uno dei padri del movimento Dada e del Surrealismo. La sua influenza si estende ben oltre questi movimenti, avendo avuto un impatto significativo su quasi tutte le forme d’arte moderne e contemporanee.

Le opere di Duchamp

Le opere di Duchamp sono note per la loro originalità e per la sfida che pongono alle convenzioni artistiche tradizionali. Tra le sue opere più famose ci sono:

  • “Nudo che scende una scala n. 2”: Questo dipinto del 1912 è uno dei primi esempi di arte cubista. Rappresenta un nudo in movimento, con una serie di forme geometriche che si sovrappongono per creare un senso di movimento e dinamismo.
  • “La fontana”: Questa scultura del 1917, composta da un orinatoio di porcellana rovesciato, è forse l’opera più famosa di Duchamp. Con “La fontana”, Duchamp introduce il concetto di “ready-made”, opere d’arte create da oggetti di uso comune.
  • “L.H.O.O.Q.”: In questa opera del 1919, Duchamp prende una stampa a buon mercato della Gioconda di Leonardo da Vinci e disegna un paio di baffi e una barba sul volto della donna, creando un’immagine che è allo stesso tempo familiare e stranamente disturbante.

Dove sono esposte le opere di Duchamp

Le opere di Marcel Duchamp sono esposte in molti dei più importanti musei d’arte del mondo. “Nudo che scende una scala n. 2” si trova al Philadelphia Museum of Art, mentre “La fontana” è esposta al Centre Pompidou a Parigi. Vari esempi dei suoi “ready-made” si possono trovare al Museum of Modern Art di New York.

Quanto valgono le opere di Duchamp

Le opere di Duchamp sono tra le più preziose del mondo dell’arte. Nel 2009, una versione di “L.H.O.O.Q.” è stata venduta all’asta per oltre 1,5 milioni di dollari. Nel 2015, un’altra opera di Duchamp, “Bottiglia di Kirsch”, è stata venduta per 2,2 milioni di dollari. Tuttavia, la maggior parte delle opere di Duchamp non sono in vendita, essendo parte di collezioni permanenti di musei.

Conclusione

Marcel Duchamp è stato un artista rivoluzionario che ha sfidato le convenzioni e ha cambiato il modo in cui pensiamo all’arte. Le sue opere, che spaziano dai dipinti cubisti ai “ready-made”, sono ancora oggi fonte di ispirazione per gli artisti di tutto il mondo. Anche se le sue opere originali sono fuori dalla portata della maggior parte dei collezionisti, il loro valore culturale e storico è inestimabile.

Chi era Guillaume Apollinaire ? Quali poesie ha scritto

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Chi era Guillaume Apollinaire ? Quali poesie ha scritto
Chi era Guillaume Apollinaire ? Quali poesie ha scritto

Chi era Guillaume Apollinaire?

Guillaume Apollinaire, nato come Wilhelm Albert Włodzimierz Apolinary de Wąż-Kostrowicki, è stato uno dei più influenti poeti e critici d’arte del XX secolo. Nato il 26 agosto 1880 a Roma, in Italia, Apollinaire è noto per la sua creatività innovativa e per aver anticipato molte delle tendenze artistiche e letterarie del XX secolo.

La vita di Guillaume Apollinaire

Apollinaire era figlio di una nobildonna polacca e di un ufficiale italiano. Trascorse la sua infanzia tra Roma, Monaco e Parigi, dove si stabilì definitivamente nel 1899. Durante la sua vita, Apollinaire lavorò come banchiere, giornalista, critico d’arte e scrittore. Fu un personaggio chiave nel movimento artistico e letterario noto come avanguardia, che cercava di rompere con le tradizioni del passato e di esplorare nuove forme di espressione.

Le opere di Guillaume Apollinaire

Apollinaire è noto per la sua vasta gamma di opere, che includono poesie, racconti, romanzi e saggi. Tra le sue opere più famose ci sono le raccolte di poesie “Alcools” (1913) e “Calligrammes” (1918).

Alcools

“Alcools” è una raccolta di poesie che Apollinaire ha scritto tra il 1898 e il 1913. Questa raccolta è famosa per la sua combinazione di forme poetiche tradizionali e moderne. Le poesie in “Alcools” spaziano da sonetti e rondò a versi liberi e poesie in prosa. Tra le poesie più famose di questa raccolta ci sono “Le Pont Mirabeau”, “Zone” e “Rhénanes”.

A Picasso

Non ho più nemmeno compassione di me
E non so come esprimere il tormento del mio silenzio
Tutte le parole che avevo da dire si sono mutate in stelle
Un Icaro tenta di alzarsi fino ai miei occhi
E portatore di soli ardo al centro di due nebulose
Che cosa ho fatto alle bestie teologali dell’intelligenza
In passato i morti riapparvero per adorarmi
E io speravo la fine del mondo
Ma arriva la mia col sibilo d’un uragano
Ho avuto il coraggio di guardare indietro
I cadaveri dei miei giorni
Segnano la mia strada e li piango
Alcuni si putrefanno nelle chiese italiane
O in boschetti di limoni
Che fioriscono e insieme fruttificano
In ogni stagione
Altri giorni hanno pianto prima di morire in taverne
Dove fiori di fuoco rotavano
Negli occhi d’una mulatta inventrice della poesia
E le rose dell’elettricità s’aprono ancora
Nel giardino della mia memoria
Osservo il riposo domenicale
E lodo la pigrizia
Come come ridurre
L’infinitamente piccola scienza
Che m’impongono i sensi
Uno è simile alle montagne al cielo
Alle città al mio amore
Somiglia alle stagioni
Vive decapitato la sua testa è il sole
E la luna il suo collo mozzato
Vorrei provare un ardore infinito
Mostro del mio udito tu ruggisci e piangi
li tuono ti fa da chioma
E i tuoi artigli ripetono il canto degli uccelli
li tatto mostruoso m’ha penetrato m’avvelena
I miei occhi nuotano lontano da me
E gli astri intatti sono i miei àrbitri senza prova
La bestia dei fumi ha la testa fiorita
E il mostro più bello si desola
Nel suo sapore d’alloro
Alla svolta d’una via vidi dei marinai
Che a collo nudo ballavano al suono d’una fisarmonica
Ho regalato tutto al sole
Tutto meno la mia ombra
Le draghe le mercanzie le sirene mezzemorte
Sprofondavano nella bruma dell’orizzonte i trealberi
I venti spirarono coronati d’anemoni
O Vergine segno puro del terzo mese.

Calligrammes

“Calligrammes” è una raccolta di poesie che Apollinaire ha scritto durante la Prima Guerra Mondiale. Questa raccolta è famosa per la sua innovativa combinazione di poesia e tipografia visiva. Le poesie in “Calligrammes” sono disposte sulla pagina in forme che rappresentano il contenuto della poesia, creando quello che Apollinaire ha chiamato poesia ideogrammatica. Tra le poesie più famose di questa raccolta ci sono “Il pleut”, “La colombe poignardée et le jet d’eau” e “Voyage”.

Il contributo di Guillaume Apollinaire all’arte e alla letteratura

Apollinaire è stato un pioniere in molti aspetti dell’arte e della letteratura del XX secolo. È stato uno dei primi a riconoscere l’importanza dell’arte africana e oceanica, e ha sostenuto artisti come Pablo Picasso, Henri Matisse e Marcel Duchamp. Apollinaire ha anche coniato il termine surrealismo, che è diventato un importante movimento artistico e letterario nel XX secolo.

La morte di Guillaume Apollinaire

Apollinaire morì il 9 novembre 1918 a Parigi, a causa dell’influenza spagnola. La sua morte fu un grande colpo per il mondo dell’arte e della letteratura, e la sua influenza continua a farsi sentire oggi.

Conclusione

Guillaume Apollinaire è stato un personaggio chiave nell’arte e nella letteratura del XX secolo. Le sue innovative opere poetiche, il suo sostegno ad artisti emergenti e il suo ruolo nel definire nuovi movimenti artistici e letterari hanno lasciato un’impronta indelebile sulla cultura mondiale. Anche se la sua vita fu breve, il suo impatto è stato duraturo.

Per ulteriori informazioni su Guillaume Apollinaire e le sue opere, si possono consultare i seguenti link:

Chi era André Breton? Il critico d’arte autore del manifesto del surrealismo

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Chi era André Breton? Il critico d'arte autore del manifesto del surrealismo
Chi era André Breton? Il critico d'arte autore del manifesto del surrealismo

André Breton il critico d’arte autore del Manifesto del Surrealismo

André Breton, nato il 19 febbraio 1896 a Tinchebray, in Francia, e morto il 28 settembre 1966 a Parigi, è stato un critico d’arte, poeta e scrittore francese, noto soprattutto come il fondatore del movimento surrealista. La sua influenza sulla scena artistica e letteraria del XX secolo è stata immensa, e il suo lavoro continua a ispirare artisti e pensatori di tutto il mondo.

La vita di André Breton

André Breton nacque in una famiglia borghese e trascorse la sua infanzia in Normandia. Dopo aver completato gli studi secondari, si trasferì a Parigi per studiare medicina. Durante la Prima Guerra Mondiale, servì come infermiere psichiatrico, un’esperienza che influenzò profondamente il suo pensiero e la sua scrittura.

Dopo la guerra, Breton si unì al movimento Dada a Parigi, ma ben presto si distaccò dal gruppo, criticando la sua mancanza di obiettivi politici e sociali. Nel 1924, pubblicò il Manifesto del Surrealismo, definendo il surrealismo come “automatismo psichico puro” e promuovendo l’esplorazione del subconscio come mezzo per creare arte.

Il Manifesto del Surrealismo

Il Manifesto del Surrealismo è considerato uno dei documenti più importanti della storia dell’arte moderna. In esso, Breton definisce il surrealismo come un mezzo per unire la realtà e il sogno, l’irrazionale e il razionale, in un “surrealismo assoluto”.

Il manifesto esprime anche l’opinione di Breton che l’arte dovrebbe essere liberata dalle restrizioni della logica e della moralità borghese, e che gli artisti dovrebbero cercare di esprimere la verità nascosta nel subconscio. Queste idee hanno avuto un impatto profondo sulla scena artistica del XX secolo, influenzando artisti come Salvador Dalí, René Magritte e Joan Miró.

Il contributo di Breton all’arte e alla letteratura

Oltre al suo lavoro come critico d’arte, Breton fu anche un prolifico scrittore e poeta. La sua opera più famosa, “Nadja”, è un romanzo semi-autobiografico che esplora il tema dell’amore folle e dell’ossessione. Il libro è considerato un capolavoro del surrealismo letterario.

Breton fu anche un appassionato collezionista d’arte, e la sua collezione includeva opere di artisti come Pablo Picasso, Max Ernst e Giorgio de Chirico. La sua casa a Parigi, oggi un museo, è un tesoro di opere d’arte surrealista.

Conclusione

André Breton è stato una figura chiave nella storia dell’arte e della letteratura del XX secolo. Il suo lavoro come critico d’arte, scrittore e fondatore del movimento surrealista ha avuto un impatto duraturo sulla scena artistica mondiale. Il suo impegno per l’esplorazione del subconscio e la liberazione dell’arte dalle restrizioni della logica e della moralità borghese continua a ispirare artisti e pensatori di tutto il mondo.

Per saperne di più su André Breton e il movimento surrealista, visita i seguenti siti:

Guida completa al “Manifesto del Surrealismo” di André Breton

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Il Surrealismo è un movimento artistico e letterario nato in Francia negli anni '20 del XX secolo. Questo movimento ha avuto un impatto significativo sulla cultura globale, influenzando non solo l'arte e la letteratura, ma anche il cinema, la musica e il pensiero filosofico. Il Surrealismo si basa sull'esplorazione del subconscio e dell'irrazionale, cercando di superare i confini tra sogno e realtà. Il termine "Surrealismo" fu coniato dal poeta francese Guillaume Apollinaire nel 1917, ma il movimento prese forma solo nel 1924 con la pubblicazione del "Manifesto del Surrealismo" da parte di André Breton. rappresenta un poeta che scrive una pergamena con titolo amnifesto surrealsimo
Il Surrealismo è un movimento artistico e letterario nato in Francia negli anni '20 del XX secolo. Questo movimento ha avuto un impatto significativo sulla cultura globale, influenzando non solo l'arte e la letteratura, ma anche il cinema, la musica e il pensiero filosofico. Il Surrealismo si basa sull'esplorazione del subconscio e dell'irrazionale, cercando di superare i confini tra sogno e realtà. Il termine "Surrealismo" fu coniato dal poeta francese Guillaume Apollinaire nel 1917, ma il movimento prese forma solo nel 1924 con la pubblicazione del "Manifesto del Surrealismo" da parte di André Breton. rappresenta un poeta che scrive una pergamena con titolo amnifesto surrealsimo

Tutto sul “Manifesto del Surrealismo”: Cosa c’era scritto e chi l’ha redatto

Il Surrealismo è un movimento artistico e letterario nato in Francia negli anni ’20 del XX secolo. Questo movimento ha avuto un impatto significativo sulla cultura globale, influenzando non solo l’arte e la letteratura, ma anche il cinema, la musica e il pensiero filosofico.
Il Surrealismo si basa sull’esplorazione del subconscio e dell’irrazionale, cercando di superare i confini tra sogno e realtà.

Il termine “Surrealismo” fu coniato dal poeta francese Guillaume Apollinaire nel 1917, ma il movimento prese forma solo nel 1924 con la pubblicazione del “Manifesto del Surrealismo” da parte di André Breton.

André Breton e il “Manifesto del Surrealismo”

André Breton, poeta e critico d’arte francese, è considerato il fondatore del Surrealismo. Breton era un membro del movimento Dadaista, ma si allontanò da esso per fondare il Surrealismo, un movimento che considerava più in linea con i suoi ideali.

Il “Manifesto del Surrealismo” fu pubblicato da Breton nel 1924. Questo documento, che è diventato il testo fondamentale del movimento, definisce il Surrealismo come “automatismo psichico puro, con il quale si intende esprimere, sia verbalmente, sia per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero”.

Il contenuto del “Manifesto del Surrealismo”

Il “Manifesto del Surrealismo” è diviso in due parti. Nella prima parte, Breton discute la storia e la filosofia del Surrealismo, mentre nella seconda parte presenta una serie di esempi di tecniche surrealiste.

Nella prima parte del manifesto, Breton critica la società contemporanea e la sua enfasi sulla razionalità e la logica. Egli sostiene che questa enfasi limita la libertà dell’individuo e soffoca la creatività. Breton propone invece un approccio più libero e spontaneo alla vita e all’arte, basato sull’esplorazione del subconscio e dell’irrazionale.

Nella seconda parte del manifesto, Breton presenta una serie di tecniche surrealiste, tra cui l’automatismo, il collage, il frottage e il grattage. Queste tecniche, che si basano sull’uso di processi automatici e casuali, sono state utilizzate dai surrealisti per esplorare il subconscio e creare opere d’arte uniche e innovative.

Estratto dal Manifesto del Surrealismo del 1924, di André Breton:

“La sola parola libertà è tutto ciò che ancora mi esalta. La credo atta ad alimentare, indefinitamente, l’antico fanatismo umano. Risponde senza dubbio alla mia sola aspirazione legittima. Tra le tante disgrazie di cui siamo eredi, bisogna riconoscere che ci è lasciata la MASSIMA LIBERTA’ dello spirito. Sta a noi non farne cattivo uso. Ridurre l’immaginazione in schiavitù, fosse anche a costo di ciò che viene chiamato sommariamente felicità, è sottrarsi a quel tanto di giustzia suprema che possiamo trovare in fondo a noi stessi. La sola immaginazione mi rende conto di ciò che PUO’ ESSERE,  e questo basta a togliere un poco il terribile interdetto; basta, anche, perchè io mi abbandoni ad essa senza paura di essere tratto in inganno (come se fosse possibile un inganno maggiore). Dove comincia a diventare nociva e dove si ferma la sicurezza dello spirito? Per lo spirito, la possibiltà di errare non è piuttosto la contingenza del bene?

Resta la follia, la follia “da rinchiudere”, come è stato detto giustamente. Questa o l’altra…Ognuno sa infatti che i pazzi devono il loro internamento ad un certo numero di azioni legalmente reprensibili, e che, in mancanza di queste azioni, la loro libertà (quello che si può vedere della loro libertà) non può essere messa in causa. Che essi siano, in qualche misura, vittime della loro immaginazione, sono pronto a concederlo, nel senso che essa li spinge all’inosservanza di certe regole, fuori delle quali il genere si sente leso, come ogni uomo sa a proprie spese. Ma il profondo distacco che dimostrano nei confronti della nostra critica e persino dei diversi castighi che vengono loro inflitti, lascia supporre che attingano un grande conforto dall’immaginazione, che apprezzino abbastanza il loro delirio per sopportare che sia valido soltanto per loro. E, in effeti, le allucinazioni, le illusioni, eccetera, sono una fonte non trascurabile di godimenti

Viviamo ancora sotto il regno della logica: questo, naturalmente, è il punto cui volevo arrivare. ma ai giorni nostri, i procedimenti logici non si applicano più se non alla soluzione di problemi di interesse secondario. Il razionalismo assoluto che rimane di moda ci permette di considerare soltanto fatti strettamente connessi alla nostra esperienza. I fini logici, invece, ci sfuggono. Inutile aggiungere che l’esperienza stessa si è vista assegnare dei limiti. Gira dentro una gabbia dalla quale è sempre più difficile farla uscire. Anch’essa poggia sull’utile immediato, ed è sorvegliata dal buon senso. In nome della civiltà, sotto pretesto di progresso, si è arrivati a bandire dallo spirito tutto ciò che, a torto o a ragione, può essere tacciato di superstizione, di chimera; a proscrivere qualsiasi modo di ricerca della verità che non sia conforme all’uso. Si direbbe che si debba a un caso fortuito se di recente è stata riportata alla luce una parte del mondo intellettuale, a mio parere di gran lunga la più importante, di cui si ostentava di non tenere più conto. Bisogna rendere grazie alle scoperte di Freud. In forza di queste scoperte, si delinea finalmente una corrente d’opinione grazie alla quale l’esploratore umano potrà spingere più avanti le proprie investigazioni, sentendosi ormai autorizzato a non considerare soltanto le realtà sommarie. L’immaginazione è forse sul punto di riconquistare i propri diritti …

L’uomo propone e dispone. Sta soltanto in lui appartenersi interamente, cioè mantenere allo stato anarchico la banda di giorno in giorno più temibile dei suoi desideri. La poesia glielo insegna. Essa porta in se il compenso perfetto delle miserie che sopportiamo. Può essere anche un’ordinatrice se soltanto, sotto il colpo di una delusione meno intima, ci lasciamo andare a prenderla sul tragico. Venga un tempo in cui essa decreti la fine del denaro e spezzi da sola il pane del cielo per la terra! Ci saranno ancora delle assemblee sulle pubbliche piazze, e dei MOVIMENTI cui non avete sperato di prendere parte. Addio selezioni assurde, sogni d’abisso, rivalità, lunghe pazienze, fuga delle stagioni, ordine artificiale delle idee, rampa del pericolo, tempo per tutto! Che ci si dia soltanto la pena di PRATICARE la poesia. Non sta a noi, che già ne viviamo, cercare di far prevalere quel che ci sembra di essere riusciti a scoprire fin qui!

Soupault ed io designammo col nome di SURREALISMO il nuovo modo di espressione pura che avevamo a nostra disposizione, e che eravamo impazienti di trasmettere ai nostri amici. Credo che oggi non sia più necessario tornare su questa parola

Bisognerebbe essere in mala fede per contestare il diritto che abbiamo di usare la parola SURREALISMO nel senso particolararissimo in cui l’intendiamo perchè è chiaro che prima di noi questa parola non aveva avuto fortuna. La definisco dunque una volta per tutte.

SURREALISMO, n. m. Automatismo tipico puro col quale ci si propone di esprimere, sia verbalmete, sia per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero. Dettato del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale.

ENCICL. Filos. Il surrealismo si fonda sull’idea di un grado di realtà superiore connesso a certe forme d’associazione finora trascurate, sull’onnipotenza del sogno, sul gioco disinteressato del pensiero. Tende a liquidare definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a sostituirsi ad essi nella risoluzione dei principali problemi della vita. Hanno fatto atto di SURREALISMO ASSOLUTO Aragon, Baron, Boiffard, Breton, Carrive, Crevel, Delteil, Desnos, Eluard, Gérard, Limbour, Malkine, Morise, Naville, Noll, Péret, Picon, Soupault e Vicrat.”

L’impatto del “Manifesto del Surrealismo”

Il “Manifesto del Surrealismo” ha avuto un impatto significativo sulla cultura globale. Il movimento surrealista ha influenzato non solo l’arte e la letteratura, ma anche il cinema, la musica e il pensiero filosofico. Molti artisti, tra cui Salvador Dalí, René Magritte e Max Ernst, hanno aderito al movimento surrealista e hanno creato opere d’arte che sono diventate icone della cultura moderna.

Il Surrealismo ha anche influenzato il pensiero filosofico, in particolare attraverso le sue idee sull’irrazionalità e il subconscio. Queste idee hanno avuto un impatto significativo sulla psicologia, in particolare sulla psicoanalisi, e hanno influenzato pensatori come Sigmund Freud e Carl Jung.

Conclusioni

Il “Manifesto del Surrealismo” di André Breton è un documento fondamentale nella storia dell’arte e della letteratura. Questo manifesto, con la sua enfasi sull’irrazionalità e il subconscio, ha inaugurato un nuovo modo di pensare all’arte e alla vita. Il Surrealismo ha avuto un impatto significativo sulla cultura globale, influenzando non solo l’arte e la letteratura, ma anche il cinema, la musica e il pensiero filosofico.

Per approfondire l’argomento, si consiglia la lettura di “Surrealism” su Britannica, “Surrealism” sul sito del Metropolitan Museum of Art e “Surrealism” sul sito della Tate Modern.