Il medioevo contemporaneo di Olmo Erba in mostra a Milano
La galleria Amy-d Arte Spazio di Milano si trasforma in un luogo di decomposizione e rinascita: “Putridarium” è il titolo della personale di Olmo Erba, giovane artista bergamasco classe 1997, che dal 20 ottobre mette in scena un’esplorazione potente e rituale del corpo, della storia e dell’immaginario medievale.
- Putridarium: la mostra di Olmo Erba
- Le opere inedite: tra oli, acquerelli e disegno
- Ritualità e archeologia sporca: la poetica dell’artista
- Il Medioevo come chiave per leggere il presente
- Cosmo, folklore e disfacimento: il potere mistico del Putridarium
- Una nuova visione curatoriale tra processo e sperimentazione
Putridarium: la mostra di Olmo Erba
In occasione della sua mostra personale, la galleria milanese Amy-d Arte Spazio si fa teatro di un’inedita trasformazione. “Putridarium” non è solo un titolo evocativo, ma il nome di un luogo antico — simile a una cripta — in cui i corpi dei monaci venivano lasciati a decomporsi, per facilitare il processo di purificazione spirituale. Da questo concetto nasce una riflessione intensa sull’arte, il tempo, la memoria e la materia del corpo.
Le opere inedite: tra oli, acquerelli e disegno
In mostra, troviamo lavori che spaziano da “Orante” a “Granduca della fogna”, passando per “Fiorito” e “Spauracchio”, parte del ciclo “Il culto delle stelle, 2025”. A queste si aggiungono quattro oli su flexoid della serie “Miracolo di San Ulrico” e disegni su carta, tra cui “Senza titolo (Bosco)” del 2020 e “Dolcino Bruciato” del 2023, realizzati con inchiostro e acquerello su carta Fabriano.
Un corpus eterogeneo di opere che si muove tra tecniche tradizionali e nuovi materiali, affermando la complessità e la profondità dell’indagine dell’artista.
Ritualità e archeologia sporca: la poetica dell’artista
Olmo Erba conduce una ricerca che si muove sul confine tra sogno e realtà, tra sacro e profano. Le sue opere sembrano recuperare — e trasformare — le ombre della Storia, dando forma a una sorta di “archeologia sporca”, un processo che rievoca con irriverenza simboli e figure del passato.
Il suo gesto creativo si avvicina a quello del negromante o del profanatore, che riesuma e rielabora frammenti dimenticati, dando loro nuova vita e nuovi significati. Un atto radicale di dissacrazione e ricomposizione.
Il Medioevo come chiave per leggere il presente
In Putridarium, il Medioevo non è solo evocato: diventa uno strumento critico per leggere la nostra epoca. Come afferma anche Alexander Nagel nel suo libro “Medieval Modern: Art out of Time”, le estetiche medievali non sono così lontane dalla sensibilità contemporanea.
Erba usa la simbologia medievale non per nostalgia, ma per operare una trasformazione dell’immaginario: al nichilismo contemporaneo risponde con un’idea di ordine cosmico, al disincanto dell’oggi contrappone una mistica del corpo, del tempo e dello spirito.
Cosmo, folklore e disfacimento: il potere mistico del Putridarium
Il putridarium non è solo un luogo fisico. È un simbolo di transizione, dove la decomposizione del corpo diventa metafora di rinascita e purificazione. Un’alchimia della carne e dello spirito che mescola folklore, sacralità, ritualità e tempo ciclico.
Questa “camera di fermentazione” spirituale è lo spazio in cui il corpo perde la sua forma e si prepara all’ascensione, mescolando catabasi e anabasi, terra e cielo, morte e trascendenza.
Una nuova visione curatoriale tra processo e sperimentazione
La galleria Amy-d Arte Spazio, in collaborazione con economART, rilancia il proprio impegno verso la sperimentazione e i giovani artisti emergenti, ponendo l’accento sul processo creativo più che sul risultato finale.
Lo spazio espositivo si presenta come un “luogo terzo”, fluido, dedicato alla narrazione, all’immaginazione, alla libertà espressiva. Una palestra per nuove forme dell’arte, del pensiero e dell’azione.
Conclusione: un medioevo per il futuro
Putridarium non è solo una mostra, è una dichiarazione poetica, politica e simbolica. Attraverso una commistione di tecniche, visioni e riferimenti, Olmo Erba rilegge il passato per ridefinire il nostro presente. Una riflessione che affonda nella materia del corpo e della memoria per far emergere un’altra possibilità di visione: un medioevo open source, radicale, rituale e profondamente contemporaneo.




Link utili
- Amy-d Arte Spazio – Sito ufficiale
- economART – Piattaforma curatoriale
- Alexander Nagel – “Medieval Modern: Art out of Time”